IL REFERENDUM

Il 28 ottobre 2021 sono state  presentate alla Corte di Cassazione oltre 630 mila firme per un referendum che apre alla legalità dell’uso, della produzione e  spaccio di stupefacenti.

Falsamente propagandato come ” referendum della cannabis legale” si propone di liberalizzare ben altro.

Con l’ approvazione dei tre quesiti si aprirebbe il seguente scenario:

1.Sarebbe  legittima la coltivazione , non soltanto domestica, di qualsiasi pianta da cui si ricavano stupefacenti quindi non soltanto la canapa ma anche l’oppio, la coca e i funghi allucinogeni.

2. Sarebbe abolito il ritiro preventivo della patente di chi è trovato in possesso di stupefacenti ,  lasciato soltanto per chi viene trovato” fatto” alla guida di un veicolo. 

3. Sarebbe infine abolita la pena detentiva per chi ” coltiva, produce, fabbrica ,estrae, raffina, vende ,offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta e procura da altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualunque scopo le sostanze stupefacenti psicotrope ritenute  “leggere”  tra cui la cannabis mantenendo soltanto in vigore una multa.

La gran parte delle sottoscrizioni sono state raccolte on-line e la metà dei firmatari è tra i 18 e 25 anni.

LA SITUAZIONE DROGA

L’incremento della tossicodipendenza tra i nostri ragazzi e del disagio che ne deriva nelle nostre città è sotto gli occhi di tutti, riempie le cronache dei giornali e viene registrato puntualmente dalle relazioni parlamentari e dagli studi del settore.

L’età di iniziazione all’uso di stupefacenti si abbassa sempre di più   per la facilità di reperimento, i prezzi sempre più abbordabili e un diffuso abbassamento della percezione del rischio .

Il risultato è drammatico e i centri di recupero affrontano polidipendenze anche a 15-16 anni.

Chi ha a che fare con le tossicodipendenze da anni predica che il problema nasce anche dall’ accettazione culturale che l’uso di quelle che un tempo venivano chiamate  “droghe leggere” ,ma che leggere non sono ,sia lecito e innocuo.

La cannabis contiene un cannabinoide il THC che determina problemi neurologici psicologici e comportamentali documentati già da molte ricerche consolidate: si tratta di una sostanza neurotossica utilizzata talvolta a scopi terapeutici nella terapia del dolore.

 La selezione delle varietà di canapa e la loro coltivazione intensiva ha portato sul mercato attuale  della droga infiorescenze di canapa con percentuali di sostanza psicotropa paesi a 8 -10 volte quella presente nella canapa di vent’anni fa, aumentandone la pericolosità e gli effetti disastrosi sul cervello.

LA POSIZIONE DEL POPOLO DELLA FAMIGLIA

Riteniamo improponibili i quesiti referendari, ma nel caso ottenessero l’assenso della Corte di Cassazione daranno alle famiglie la possibilità di respingere la cultura della morte legata al business miliardario della droga: la canapa in particolare viene detta l’oro verde perché permette di ottenere ricavi elevatissimi in piccoli appezzamenti di terreno a danno della salute dei nostri figli.

Nel frattempo il 27-28 novembre 2021 si terrà a Genova, dopo 12 anni di assenza, la VI conferenza Nazionale Sulle dipendenze organizzate dal Governo.

Chiediamo alle istituzioni , alle forze di sicurezza e socio-sanitarie che già si impegnano quotidianamente nel contrasto delle tossicodipendenze l’avvio intensivo di campagne di informazione tra i ragazzi in particolare nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile .

Chiediamo attenzione alle proposte culturali fatte ai nostri ragazzi che direttamente o indirettamente sdoganano l’uso di sostanze stupefacenti .

Chiediamo che si riveda la legge Martina che ha permesso il commercio di canapa light diffondendo tra i ragazzi un falso senso di sicurezza nell’uso della canapa.

Chiediamo un controllo stretto delle spaccio e il sostegno dei centri di recupero con attenzione non solo alle terapie farmacologiche ma al lungo percorso delle comunità terapeutiche.

Chiediamo che ci sia unanimità nelle forze politiche nel circoscrivere e rendere irrilevanti le correnti pseudo libertarie che promuovendo l’uso legale delle droghe favoriscono i mercanti di morte.

Loading